giovedì 7 giugno 2012

Non tutti siamo nati texani

Non è poi così diverso

Texas Hold’em. Texas Hold’em. Texas Hold’em. Ma non ci sarà il rischio che ci venga a noia a furia di sentirlo così tanto? Non so. Forse è solo una mia impressione ma bisognerebbe che si cominciasse a puntare anche su altre varianti. Io sono uno di quelli che uscirebbero di testa se si cominciasse a dare spazio anche alla celebre “telesina”. I vecchi giocatori di poker sanno sicuramente di cosa sto parlando, quelli – eighteen – cresciuti tra moderne tecnologie, forse meno. Questa modalità in fin dei conti ha uno sviluppo non troppo diverso dall’Holdem. Nel cartaceo si hanno due carte iniziali. Tutti. Una coperta e una scoperta. E si punta. Prima di veder distribuite le successive tre, una per una con annessa puntata e possibile rilancio, bisogna decidere se tenere la carta coperta o girarla, a avere dunque la nuova scoperta. Il finale vedrà un panorama con 4 quattro carte scoperte e una coperta. Alzi la mano adesso chi non vorrebbe iniziare una partita.

Questo è solo l’inizio

Vado giù di critica. Ok, adesso ci sono gli Europei di Calcio. Lo sappiamo tutti. Ma sarebbe stato bello sfruttarli in chiave pokeristica, proponendo un torneo per nazionalità con gli stessi gironi. Giocatori selezionati, o si sarebbe potuto fare una sorta di “primarie” modello partiti politici, per nazione e quindi seguire l’andamento delle partite per fare il medesimo show. Non si dice sempre che il calcio è un po’ come il poker? Beh, aldilà del Fantapoker, si potrebbe valorizzare di più questa similitudine. Avanti allora, datevi un po’ da fare miei cari.

Nessun commento:

Posta un commento